Perché le canzoni, a furia di ascoltarci, a volte sanno pure raccontarci

mercoledì 7 aprile 2010

Santa Lucia - Francesco De Gregori

http://www.youtube.com/watch?v=YhIVzq6v5AI

Cosa volesse raccontare il lago di quelle parole, incerto tra l'azzurro ed una sfumatura d'inverno e di grigio, rimase un bel mistero che, ancora adesso, mi piace ritrovare non svelato: la ascoltavamo quella musica che, con un senso di democrazia, rendeva con la stessa leggerezza le parole e i suoni.
Veniva a salutarci sul quaderno degli appunti, e tutto ci sembrava naturale, come i confini di quell'amicizia, incisa, tra cappuccino, fotocopie e storia medievale.
Un'avarizia, da impiegato anziano di catasto, si impossessò di un erotismo nuovo ed inesperto, costretto a presentarsi in forma di carezze che, da pudiche, sbatterono la porta in faccia ai baci: vigeva quell'antica legge dei fidanzati a casa, ad aspettare, ed era ammessa e appena consentita per la trasgressione, soltanto la lussuria povera della conversazione...

Twist in My Sobriety - Tanita Tikaram

http://www.youtube.com/watch?v=wXSTe9YMCKo&feature=related

Quegli occhi neri mi sembravano ologrammi, un po' come diceva la canzone...
E senza percepire alcun significato, me ne innamorai: avevo tredici anni e troppa fantasia, per una donna che guardava nuvole dall'altipiano di una copertina di vinile.
L'adolescenza, di nascosto, permise che, nel cinema vietato delle mie pulsioni, entrasse senza documento la dolcezza isterica dei pensieri fissi.
E tutto fu concesso: persino immaginare una ginnastica di baci, per uno come me che, al massimo, avrebbe racimolato spiccioli per portarla a prendere un gelato.
L'inglese di quell'anno, tuttavia, non volle aprire tutte le sue porte, e un po' troppo lontano mi sembrò quel mondo, austero e maggiorenne, dominio dei vocaboli stranieri.
Ma delicato e pieno, lo ricordo bene, fu quel contatto tra le sue parole, in bianco e nero, e gli universi colorati a cera dei miei sogni...